Un fiore a Asolo

Questi fiori pungenti che la brina
di novembre inghirlanda sopra i morti
e Asolo, il silenzio che avvicina
il ricordo del sole, noi assorti
in quel nulla dolente che l’amore
lascia negli occhi.

«Qui riposa Manàra, prendo un fiore
dalla sua tomba», e nel guardarmi tocchi
il cespo di vetrato che si spezza.

«Ero il suo bel paggetto» tu mi dici
«mi chiamava così...»
Passa la brezza
delle memorie, passano gli amici
a dirti, amore, che non c’è dolcezza
più triste e più vogliosa dei tuoi occhi.
 

(Alfonso Gatto, Poesie d’amore, Mondadori, 1973)