San Martino è una poesia di Giosuè
Carducci che fa parte della raccolta Rime nuove, che raccoglie liriche
scritte dal 1861 al 1887. Il testo autografo riporta il titolo Autunnocon
la data «8 dicembre 1883: finito ore 3
pomeridiane». La poesia con il titolo San Martino (in maremma pisana) fu pubblicato nel supplemento Natale
e Capodanno dell'Illustrazione Italiana del dicembre 1883.
Il titolo definitivo fu inserito nelle Rime
nuove e nell'edizione nazionale delle Opere.
L'atmosfera piena di brio del borgo è
dovuta alla festa di San Martino compresa fra l’11 e il 13 novembre in un
paesetto della Maremma dove per le vie si diffonde quell'odore familiare e aspro
di vino e di carne che viene cotta sullo spiedo, mentre i pensieri di un
cacciatore che fors eè il poeta stesso si disperdono nel vento.
La nebbia
a gl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor de i vini
l'anime a rallegrar.
Gira su ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull'uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor de i vini
l'anime a rallegrar.
Gira su ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull'uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.
Nessun commento:
Posta un commento